Il Sistema Metabolico Bruni (BMS) è il risultato di oltre 10 anni di studi in nutrizione funzionale, nutrigenetica e cronobiologia.
L'incontro e la sintesi di questi tre importanti settori della nutrizione e della biologia, si fondono in BMS, in maniera estremamente efficace e pratica.
BMS vede la luce nel 2018 grazie alla stretta collaborazione tra il Dott. Bruni, nutrizionista ed il Dott. Renzi, esperto informatico.
Quest’anno puoi mettere sotto l’albero un regalo speciale:
quello della conoscenza del tuo corpo e del tuo metabolismo.
Prendi a cuore la tua salute se fai un grande salto di consapevolezza e inizi ad avere cura della tua alimentazione. Scoprire quale potere hanno gli alimenti, cosa e come mangiare per stare bene, è in effetti la migliore scelta che puoi fare.
Invece dei buoni propositi, per l’anno nuovo puoi mettere in pratica il piano alimentare adeguato alle tue esigenze fisiologiche, ormonali, cliniche.
Parlo propriamente, di salto.
Innanzi tutto perché salti il concetto di dieta, sacrifici e bilance. Poi perché salti dalla parte della dispensa pensata specificamente per te. Si tratta davvero di un cambiamento radicale di approccio che ti riconcilia con il cibo, con l’energia, con il peso ottimale, con la massimizzazione delle tue potenzialità.
Il Sistema Metabolico Bruni risponde esattamente a chi vuole abbracciare la logica della salute, a 360°. Approfittare delle feste per decidere qualcosa per sé e per i propri cari è forse la maniera migliore per celebrarle.
In cosa consiste dunque questo regalo?
Affrontare un’approfondita e minuziosa anamnesi, magari supportata da un valido test genetico, comprendere a fondo quali sono le tue caratteristiche, le ragioni e le connessioni dei tuoi disturbi, il tuo quadro clinico, individuare quali sono i cibi e le combinazioni alimentari che ti causano disturbi e quali sono invece quelli che ti fanno stare meglio, quali buone abitudini adottare e quali eventuali integratori sono necessari.
ATTENZIONE, il BMS non è una dieta ma un autentico e sereno percorso di educazione alimentare per la salute. Un percorso altamente personalizzato, di straordinaria efficacia, di facile gestione.
Allergie, intolleranze, obesità, psoriasi, ipertensione? Con BMS impari a vederle nelle loro origini, nei loro collegamenti, nelle loro conseguenze. Non c’è un vero rimedio che non sia il frutto di una valutazione e di un intervento complessivo. BMS non mette al centro il sintomo ma la persona. L’alimentazione corretta, tanto in un’ottica di prevenzione che di terapia, produce risultati portentosi. Tutto ciò con una sintesi scientifica di nutrizione funzionale, nutraceutica, cronobiologia, nutrigenomica.
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A Natale regalati la salute. È l’investimento più redditizio che tu possa fare.
Scrivi commento (0 Commenti)Comunemente sentiamo associare al sovrappeso bilance, calcolo delle calorie o diete drastiche. Spesso si tratta di un sovrappeso non correttamente inquadrato, ovvero senza una reale considerazione della massa grassa e di quella muscolare, e di una reazione che non presta alcuna attenzione alla salute, quindi aspira solo a una perdita di chili.
In termini di peso spesso i risultati non sono quelli desiderati o vengono raggiunti ma non mantenuti. Non solo. Spesso, che il numerino sulla bilancia resti immutato o cali, la salute non ne trae alcun giovamento o, peggio, ne riceve risvolti dannosi.
Il sovrappeso è invece una condizione da valutare ed affrontare con un approccio personalizzato che miri ad individuarne le cause e poi a trattarlo con un’adeguata educazione alimentare.
Se la concezione diffusa è “meno mangi, meno ingrassi”, il BMS -Sistema Metabolico Bruni- ribalta completamente la prospettiva:
MEGLIO mangi, MENO ingrassi
Cosa significa “meglio”?
Meglio allude a scelte nutrizionali efficaci adottate sulla base di una opportuna e approfondita anamnesi, magari supportata da un test genetico, che sintetizzino i principi e i valori scientifici di nutrizione funzionale, nutraceutica, nutrigenomica e cronobiologia.
È fondamentale la personalizzazione in quanto non esiste un modello nutrizionale valido per tutti. È altrettanto fondamentale comprendere il potere terapeutico degli alimenti, della loro combinazione e ciclicità di assunzione.
Non ci sono risposte valide che possano prescindere dallo stato fisico e psicologico complessivo della persona. Sono moltissimi gli elementi e i fattori che possono incidere tanto sul sovrappeso quanto sul modo di affrontarlo concretamente.
Non possiamo dunque analizzare il sovrappeso, dobbiamo analizzare la persona. Questo vuol dire verificare la situazione clinica, ormonale, metabolica. Questo vuol dire capire se ci sono abitudini alimentari errate e come invece agire con una nuova dispensa e abitudini corrette.
La visione a 360° gradi della persona è la differenza essenziale tra dieta estemporanea non mirata alla sua salute e regime nutrizionale funzionale alle sue esigenze e al suo benessere. Ridurre l’infiammazione intestinale, ripristinare l’eubiosi, lavorare sull’efficienza gastro-intestinale, ristabilire un buon equilibrio sonno-veglia, tenere conto di eventuali patologie, prendere in esame alcuni geni specifici che incidono sugli atteggiamenti alimentari in presenza di stress, soppesare le influenze emotive, è l’unico e autentico criterio per raggiungere il traguardo salute con peso ottimale.
In effetti il peso ottimale altro non è che la conseguenza di un’alimentazione adeguata.
Invece di pesare il cibo è necessario dare peso al cibo
Un certo alimento, combinato con certi altri alimenti, inserito in una certa sequenza, massimizza le potenzialità dell’organismo. Abbattiamo il preconcetto del cibo che fa ingrassare e accogliamo quello del cibo alleato potente. Ne sfruttiamo cioè le proprietà in relazione a ciò che ci serve ottenere e alle nostre specificità.
In ciò si ravvede facilmente anche quanto il BMS impatta in maniera assolutamente non traumatica sul paziente. Non lo mette in guerra contro il cibo, lo conduce ad apprezzarne la forza e l’efficacia. Senza bilance.
Scrivi commento (0 Commenti)Affidiamo la nostra stanchezza quotidiana al ristoro di una dormita, vero?
In effetti la sensazione primaria che avvertiamo, istintivamente, è che il sonno arrivi a farci distendere i muscoli, a “spegnere” il cervello, a rinfrancarci. Probabilmente lo prendiamo come una sorta di riposo, piacevole o necessario.
In effetti è davvero una tregua indispensabile, per il nostro benessere psico-fisico.
In realtà però il sonno non è una fase passiva, nella quale semplicemente disattiviamo le nostre energie coscienti e ci abbandoniamo all’abbraccio del cuscino. Il sonno, al contrario, è il tempo di una serie di funzioni vitali utilissime alla nostra salute.
La dormita agognata non ci solleva solo dalla spossatezza, attiva il processo di detossificazione fondamentale al nostro organismo.
Di notte gli organi deputati a questa funzione si mettono in moto, permettendo quindi al nostro corpo tutte le operazioni di “igiene”, eliminazione delle sostanze nocive, purificazione. Questo vuol dire contrastare lo stress ossidativo e gli stati infiammatori intestinali. Del resto il sonno detta le regole di molti ritmi ormonali, è un modulatore degli ormoni che gestiscono il senso di fame e il senso di sazietà.
Dormire poco altera peraltro il livello di globuli bianchi con critici riflessi sul sistema immunitario e cardio-vascolare.
Ci sono geni che esprimono la tendenza a dormire di più o di meno – a tal proposito avrete magari sentito parlare di “gufi” e “allodole” per alludere alle persone che prediligono la vita nelle ore tarde della sera o, viceversa, ai mattinieri che amano godersela all’alba – ma una ridotta quantità e qualità di sonno si ripercuote comunque negativamente sull’organismo e sulla funzionalità gastro-intestinale che può poi portare a risvolti di infiammazione sistemica.
Nella nostra epoca soffriamo quasi tutti di deprivazione del sonno. Negli ultimi anni si discute frequentemente di social jet lag perché viviamo in una società sveglia 24 ore su 24: abbiamo spostato molte attività nelle ore serali, molte volte lavoriamo di notte, siamo perennemente connessi via internet con un mondo che non si ferma mai. Tutto ciò ha alterato profondamente il nostro ciclo sonno-veglia, un ciclo biologico dal quale invece la nostra salute è strettamente dipendente.
Non è affatto scorretta la definizione popolare di “sonno rigenerante”. Al sonno è appunto affidato un delicatissimo ruolo di ripristino della nostra vitalità attraverso lo smaltimento di ciò che ci danneggia.
L’anamnesi, un corretto piano alimentare, qualsiasi intervento terapeutico, non possono prescindere da un’attenzione al sonno. Occorre sempre riportare quanto più è possibile in equilibrio il corretto ritmo del nostro orologio biologico sostanzialmente basato proprio sull’alternanza di buio e luce. Ho già parlato qui (link) dell’orologio biologico ma sul sonno tornerò con ulteriori approfondimenti.
Quello che intanto dobbiamo necessariamente rivedere è l’importanza che diamo alla notte e alle giuste ore di “ricarica”. Una vita del tutto sregolata non può non avere ripercussioni dannose sulla salute, è il caso quindi di prendere in esame con molta attenzione anche la correlata educazione alimentare. È provato che i nottambuli tendano ad alimentarsi in maniera più disordinata e spesso e volentieri mangiano poco prima di addormentarsi: cattive abitudini che espongono a rischi e incidono negativamente sul benessere dell’organismo.
Dal punto di vista genetico ci sono marker straordinariamente importanti da valutare per comprendere qual è l’atteggiamento alimentare sotto stress (atteggiamento che può pregiudicare l’andamento metabolico), ragione per la quale nel test genetico previsto dal BMS, Sistema Metabolico Bruni, vengono analizzati con peculiare attenzione. Faccio l’esempio del gene clock o gene orologio che può indicarci proprio la tendenza, se dormiamo poco, ad attivare compensazioni di tipo alimentare quindi eccessi, ricerca di cibi grassi, assunzione di snack a tutte le ore, con comprensibili ricadute sulla salute.
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