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Centro BMS L'Aquila e San Benedetto del Tronto

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La diagnosi di sindrome di Gilbert non desta di solito grandi allarmi né è seguita da specifici trattamenti terapeutici. Origina da una mutazione del gene UGT1 A1 che codifica l’enzima coinvolto nel metabolismo della bilirubina. Viene quindi considerata un difetto genetico per il quale non sono applicabili adeguati interventi.

Specie quando la sintomatologia non è forte e chiara, la sindrome di Gilbert è in effetti spesso scoperta casualmente, in occasione di esami di routine o di altri controlli.

Non è propriamente caratterizzata da iperbilirubinemia ma la ridotta capacità del fegato di metabolizzarla porta di riflesso un lieve aumento della bilirubina, in particolare quella non coniugata (non solubile). Solo quando il valore della bilirubina è molto alto, possiamo arrivare all’ittero, al colorito giallo della sclera o del derma. Di solito però non ha manifestazioni così violente ed ecco perché, appunto, la sindrome di Gilbert frequentemente non viene affrontata e gestita con terapie.

In pratica però le ricadute della sindrome di Gilbert sulla salute sono pesanti:

-stanchezza anomala, non giustificata dal lavoro e dall’impegno fisico del paziente;

-difficoltà mnemonica e di concentrazione.

Sostanzialmente ci troviamo di fronte a una difficoltà dell’epatocita del fegato di gestire con efficienza l’eliminazione di questo pigmento (la bilirubina, per chiarezza, è un pigmento biliare di colore giallo-arancione, un metabolita di rifiuto derivante dal catabolismo dei globuli rossi invecchiati).

Questa difficoltà di eliminazione del pigmento comporta un “ingorgo metabolico”, quasi una lieve stagnazione, che peggiora indirettamente la risposta insulinica quindi possiamo riscontrare nel paziente una resistenza insulinica.

Questo quadro di disturbi e disagi, non concretizzandosi tipicamente in manifestazioni di grossa gravità, finiscono per essere subiti come normalità dal paziente che di fatto si abitua a convivere con un senso di letargia, di spossatezza costante, di difficoltà energetica. Non sa come gestirli e li trascina magari per anni con uno stress psico-fisico non irrilevante che talvolta può sfociare in problematiche psicologiche e in patologie psichiatriche.

Proprio per queste ragioni, secondo il BMS (Sistema Metabolico Bruni), è assolutamente necessario un approccio molto empatico al paziente. È un paziente che risente tantissimo dei fattori stressogeni, delle temperature estreme, dei digiuni, delle diete severe. Ne risente perché in queste condizioni peggiora il rapporto tra bilirubina coniugata e non coniugata. Questo significa che il paziente va incontro a uno stato di maggior stanchezza e fatica a far fronte alle situazioni difficili. Ai problemi metabolici si sommano insomma quelli psicologici.

Per questo è essenziale che il paziente abbia quanta più possibile consapevolezza della sindrome e delle sue conseguenze in modo che possa essere collaborante e imparare a curare la sua alimentazione e la qualità della sua vita.

Il paziente con sindrome di Gilbert si giova di una condizione cronobiologica piuttosto rigorosa con un’attenzione ben mirata ai nutrienti e alle combinazioni alimentari.

La cena deve prevedere una quota di carboidrati a lento rilascio (pasta, riso integrale o altri cereali) che permettono il sostentamento nelle ore notturne e una quantità abbondante di verdure diuretiche (finocchi, cetrioli, ravanelli, porri, valeriana,…) perché l’associazione carboidrati + queste verdure stimola il drenaggio dei liquidi in eccesso (che, visto il motore lento della lieve stagnazione, è molto importante).

Nel primo step nutrizionale a pranzo è prevista una quota proteica che presenta una discreta quota di lipidi insaturi ma povera di lipidi saturi (sono vietati infatti i formaggi) con contorni che favoriscono uno stimolo neurologico adeguato al paziente (fibre che stimolano la funzione biliare così favoriamo l’eliminazione della bilirubina coniugata e, allo stesso tempo, sosteniamo lo stato di vigilanza del paziente).

L’equilibrio del pranzo è sottile e delicato, anche perché si affaccia al pomeriggio lavorativo e dell’attività ordinaria: l’affetto da sindrome di Gilbert, attenendosi alle indicazioni sui giusti nutrienti, deve consumarlo lentamente e con tranquillità.

La colazione adeguata è composta da frutta fresca, pane tostato con burro o olio e marmellata o miele.

I frutti da privilegiare a colazione sono l’ananas -che è un fluidificante e facilita i processi digestivi- e le fragole -che contengono una quota di acido salicilico fondamentale per favorire la fluidificazione ematica: il paziente con Gilbert ha una coagulabilità molto alta, per ciò è bene fluidificare il sangue.

Quanto al miele preciso che con il pane darebbe un picco glicemico troppo alto, motivo per cui in BMS si associa a burro o olio che ne rallentano l’assorbimento.

In sintesi la sindrome di Gilbert ci fa apprezzare, con peculiare evidenza: l’approccio a 360° al paziente e la potenza degli alimenti.

Ancora qualche informazione...

Ecco alcune delle domande riccorrenti che ti aiuterrano a capire meglio il Sistema Metabolico Bruni (BMS). Se preferisci ricevere informazioni più specifiche invece, puoi scrivere una mail cliccando qui.

F.A.Q.

Il Sistema Metabolico Bruni (BMS) è il risultato di oltre 10 anni di studi in nutrizione funzionale, nutrigenetica e cronobiologia.
L'incontro e la sintesi di questi tre importanti settori della nutrizione e della biologia, si fondono in BMS, in maniera estremamente efficace e pratica.
BMS vede la luce nel 2018 grazie alla stretta collaborazione tra il Dott. Bruni, nutrizionista ed il Dott. Renzi, esperto informatico.

BMS è rivoluzionario nel campo della nutrizione applicata, poiché è in grado di elaborare una moltitudine di parametri clinici e variabili genetiche per tradurli in un percorso di educazione nutrizionale estremamente personalizzato, altamente scientifico efficace e semplice per il paziente.
BMS è l'unico metodo che elabora i seguenti dati per tradurli in un percorso nutrizionale straordinariamente efficace e pratico:

- Parametri clinici
- Parametri genetici
- Potere terapeutico dei singoli alimenti
- Potere terapeutico delle combinazioni alimentari
- Ciclicità nell'assunzione di specifiche categorie alimentari
- Cronobiologia

BMS è in grado di elaborare sequenze nutrizionali settimanali e mensili per controllare al meglio le risposte metaboliche ed ormonali della persona. Sulla base delle informazioni cliniche inserite dall'utente e rispetto ai dati ottenuti dal test genetico-BMS, si elaborano sequenze nutrizionali estremamente personalizzate.

Le combinazioni alimentari proposte in BMS e la loro precisa collocazione temporale permettono un eccellente controllo degli ormoni e dei fattori metabolici che controllano il senso di fame, alcuni esempi, Leptina, Grelina, Insulina, Glucosio, Cortisolo, Melatonina, Serotonina.

BMS elabora il percorso di educazione nutrizionale sulla base delle reali condizioni cliniche del momento.
BMS si adegua continuamente ai cambiamenti metabolici della persona e lo guida attraverso un percorso nutrizionale estremamente dinamico, personalizzato che diventerà nel tempo un vero e proprio modello alimentare personalizzato.

BMS elabora e sintetizza una moltitudine di informazioni che l'utente andrà ad inserire nelle diverse schede conoscitive.
Alcuni esempi: tutte le patologie in atto o pregresse, tipo di lavoro svolto, se sei uno sportivo e che tipo di sport pratichi, se hai intolleranze alimentari o allergie alimentari, qual è la qualità del sonno, come è la tua funzione intestinale, se soffri di disturbi dell'andamento glicemico, in una donna qual è la condizione ormonale e tanti altri dati. Inoltre ovviamente se effettui il test genetico BMS, sarà in grado di elaborare i tuoi dati genetici con la tua condizione clinica.

Il metodo BMS è stato già adottato da migliaia di pazienti, ma solo nel 2018 fa la sua comparsa come servizio on-line. Se vuoi leggere le recensioni dei pazienti e i risultati ottenuti puoi andare nella sezione dedicata cliccando QUI.

Il test genetico BMS elaborato, dal famoso genetista Dott. K.Grimaldi, prende in considerazione i geni che controllano il metabolismo dei carboidrati, dei lipidi, numerosi geni che controllano il metabolismo dei radicali liberi e la riparazione del DNA, i più importanti geni che regolano i processi infiammatori dell'organismo, il metabolismo dell'acido folico, della Vit. D, della sensibilità al sale, della caffeina, il gene che controlla il metabolismo dell'alcool, la sensibilità al nichel, la predisposizione alla celiachia, la metabolizzazione del lattosio e i geni del comportamento alimentare. Un test genetico estremamente completo ad un costo incredibilmente contenuto.

L'analisi genetica viene effettuata in un laboratorio altamente specializzato in analisi genetiche: GENETICLAB.

Assolutamente no. Tutti i test genetici si effettuano una sola volta nella vita in quanto il suo risultato non può mai cambiare nel tempo. Questo è uno dei tanti vantaggi che comporta eseguire il Test Genetico BMS.

Assolutamente no. Puoi tranquillamente iniziare a seguire il metodo BMS con un percorso di educazione alimentare estremamente personalizzato, in seguito quando lo riterrai opportuno, magari sceglierai di effettuare il test del DNA BMS per conoscere le caratteristiche fondamentali ed uniche del tuo metabolismo.