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Centro BMS L'Aquila e San Benedetto del Tronto

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È difficile pensare che un semplice bicchiere di latte possa raccontare una storia millenaria, ma è proprio così. La capacità di digerire il lattosio – lo zucchero del latte – non è qualcosa di scontato: è frutto di un’evoluzione genetica, di una mutazione specifica, comparsa in alcune popolazioni circa 7.500 anni fa.

Prima di allora, nessun essere umano adulto produceva lattasi, l’enzima necessario a digerire il lattosio. Dopo lo svezzamento, la produzione calava drasticamente, perché il latte non faceva parte della dieta dell’adulto. Ma con l’avvento dell’agricoltura e soprattutto della pastorizia, qualcosa cambiò.

Alcuni gruppi umani iniziarono a consumare latte anche in età adulta. E in questi gruppi comparve una mutazione, localizzata nel gene regolatore MCM6, che permetteva al gene LCT di continuare a esprimere l’enzima lattasi anche dopo l’infanzia. In altre parole: nacque la persistenza della lattasi.

Una mutazione utile, selezionata dall’ambiente e dalla cultura. Un adattamento genetico che oggi determina chi può digerire il lattosio… e chi no.

Questa mutazione – nota come variante –13910*T (rs4988235) – è stata identificata come la principale responsabile della persistenza della lattasi nelle popolazioni europee. Secondo importanti studi genetici, come quello di Bersaglieri et al. (2004, American Journal of Human Genetics), la sua diffusione risale a circa 7.500 anni fa, durante la transizione al neolitico e lo sviluppo della cultura della ceramica lineare in Europa centrale.

Chi eredita la variante CC del gene MCM6 tende a perdere precocemente l’attività lattasica, mentre chi ha la variante TT riesce a digerire il latte anche da adulto. 

Ma oggi, che senso ha conoscere questa mutazione? È solo curiosità evolutiva? O ha un valore clinico reale?

La risposta è chiara: ha un impatto concreto sulla salute di milioni di persone. L’intolleranza al lattosio è una delle cause più comuni di disturbi intestinali cronici, ma anche di sintomi meno ovvi: emicranie, dermatiti, stanchezza persistente, reflusso, anemia.

Spesso, però, non viene diagnosticata. I test del respiro possono dare falsi negativi o positivi incerti. I sintomi sono aspecifici. E così, migliaia di persone continuano a soffrire senza sapere il perché.

Il test genetico, in questo contesto, è uno strumento prezioso: non cambia al mutare della dieta o dell’età, è definitivo, e consente di fare prevenzione prima che i sintomi si cronicizzino.

Identificare precocemente una non-persistenza lattasica permette di evitare problematiche come:

  • colon irritabile e disbiosi intestinale
  • osteopenia da scarso assorbimento di calcio
  • malassorbimento di ferro e vitamina D
  • gonfiore, crampi, meteorismo e diarrea post-prandiale

Il latte non è un nemico, ma può diventarlo per chi non è geneticamente predisposto a digerirlo.

Nel Metodo BMS, il dato genetico viene sempre inserito in una visione olistica: non si tratta solo di eliminare un alimento, ma di costruire una nuova armonia alimentare su misura.

Nei centri BMS, grazie all’impiego di impedenziometri professionali di altissima precisione, è possibile monitorare la massa ossea e la massa minerale corporea nel tempo. Questo permette di valutare in modo oggettivo l’impatto che una dieta più adatta può avere sul metabolismo osseo, soprattutto nei soggetti che hanno consumato per anni alimenti contenenti lattosio senza saperlo e hanno sviluppato malassorbimenti cronici.

Per chi è intollerante, il piano include:

  • eliminazione del lattosio 
  • introduzione di alimenti naturalmente ricchi di calcio e vitamina K2
  • probiotici mirati per migliorare l’ecosistema intestinale danneggiato
  • integrazione nutraceutica con enzimi lattasi disponibili in commercio, al bisogno
  • valutazione sistematica dell'analisi impedenziometrica

Esistono alternative sicure: yogurt senza lattosio, bevande vegetali arricchite, cibi fermentati compatibili. Ma soprattutto esiste un nuovo modo di pensare la nutrizione, non più per esclusione ma per costruzione funzionale.

Parlare di intolleranza al lattosio oggi significa raccontare una storia di adattamento, di genetica, ma anche di ascolto del proprio corpo.

Nel Metodo BMS ogni dato genetico è un tassello. Ma è la lettura integrata – tra sintomi, storia personale e visione clinica – che fa davvero la differenza. Perché non basta sapere di avere una mutazione: serve capire come questa influenza la propria vita, e come accompagnarla verso il benessere. La consapevolezza è la chiave centrale nella logica BMS.

Il cambiamento inizia anche da qui. Da un test. Da un bicchiere di latte. E da una visione più ampia della salute.

Ancora qualche informazione...

Ecco alcune delle domande riccorrenti che ti aiuterrano a capire meglio il Sistema Metabolico Bruni (BMS). Se preferisci ricevere informazioni più specifiche invece, puoi scrivere una mail cliccando qui.

F.A.Q.

Il Sistema Metabolico Bruni (BMS) è il risultato di oltre 10 anni di studi in nutrizione funzionale, nutrigenetica e cronobiologia.
L'incontro e la sintesi di questi tre importanti settori della nutrizione e della biologia, si fondono in BMS, in maniera estremamente efficace e pratica.
BMS vede la luce nel 2018 grazie alla stretta collaborazione tra il Dott. Bruni, nutrizionista ed il Dott. Renzi, esperto informatico.

BMS è rivoluzionario nel campo della nutrizione applicata, poiché è in grado di elaborare una moltitudine di parametri clinici e variabili genetiche per tradurli in un percorso di educazione nutrizionale estremamente personalizzato, altamente scientifico efficace e semplice per il paziente.
BMS è l'unico metodo che elabora i seguenti dati per tradurli in un percorso nutrizionale straordinariamente efficace e pratico:

- Parametri clinici
- Parametri genetici
- Potere terapeutico dei singoli alimenti
- Potere terapeutico delle combinazioni alimentari
- Ciclicità nell'assunzione di specifiche categorie alimentari
- Cronobiologia

BMS è in grado di elaborare sequenze nutrizionali settimanali e mensili per controllare al meglio le risposte metaboliche ed ormonali della persona. Sulla base delle informazioni cliniche inserite dall'utente e rispetto ai dati ottenuti dal test genetico-BMS, si elaborano sequenze nutrizionali estremamente personalizzate.

Le combinazioni alimentari proposte in BMS e la loro precisa collocazione temporale permettono un eccellente controllo degli ormoni e dei fattori metabolici che controllano il senso di fame, alcuni esempi, Leptina, Grelina, Insulina, Glucosio, Cortisolo, Melatonina, Serotonina.

BMS elabora il percorso di educazione nutrizionale sulla base delle reali condizioni cliniche del momento.
BMS si adegua continuamente ai cambiamenti metabolici della persona e lo guida attraverso un percorso nutrizionale estremamente dinamico, personalizzato che diventerà nel tempo un vero e proprio modello alimentare personalizzato.

BMS elabora e sintetizza una moltitudine di informazioni che l'utente andrà ad inserire nelle diverse schede conoscitive.
Alcuni esempi: tutte le patologie in atto o pregresse, tipo di lavoro svolto, se sei uno sportivo e che tipo di sport pratichi, se hai intolleranze alimentari o allergie alimentari, qual è la qualità del sonno, come è la tua funzione intestinale, se soffri di disturbi dell'andamento glicemico, in una donna qual è la condizione ormonale e tanti altri dati. Inoltre ovviamente se effettui il test genetico BMS, sarà in grado di elaborare i tuoi dati genetici con la tua condizione clinica.

Il metodo BMS è stato già adottato da migliaia di pazienti, ma solo nel 2018 fa la sua comparsa come servizio on-line. Se vuoi leggere le recensioni dei pazienti e i risultati ottenuti puoi andare nella sezione dedicata cliccando QUI.

Il test genetico BMS elaborato, dal famoso genetista Dott. K.Grimaldi, prende in considerazione i geni che controllano il metabolismo dei carboidrati, dei lipidi, numerosi geni che controllano il metabolismo dei radicali liberi e la riparazione del DNA, i più importanti geni che regolano i processi infiammatori dell'organismo, il metabolismo dell'acido folico, della Vit. D, della sensibilità al sale, della caffeina, il gene che controlla il metabolismo dell'alcool, la sensibilità al nichel, la predisposizione alla celiachia, la metabolizzazione del lattosio e i geni del comportamento alimentare. Un test genetico estremamente completo ad un costo incredibilmente contenuto.

L'analisi genetica viene effettuata in un laboratorio altamente specializzato in analisi genetiche: GENETICLAB.

Assolutamente no. Tutti i test genetici si effettuano una sola volta nella vita in quanto il suo risultato non può mai cambiare nel tempo. Questo è uno dei tanti vantaggi che comporta eseguire il Test Genetico BMS.

Assolutamente no. Puoi tranquillamente iniziare a seguire il metodo BMS con un percorso di educazione alimentare estremamente personalizzato, in seguito quando lo riterrai opportuno, magari sceglierai di effettuare il test del DNA BMS per conoscere le caratteristiche fondamentali ed uniche del tuo metabolismo.