Nel BMS abbiamo un approccio estremamente pragmatico, rispetto al problema della scarsa tollerabilità verso il Nichel.
I protocolli di intervento, altamente personalizzati, sono stati elaborati grazie allo studio dei meccanismi molecolari capaci di “innescare” tale processo.
Il BMS non mette in discussione l’approccio tradizionale verso l’alterata sensibilità al nichel, ma propone un intervento nutrizionale e nutraceutico concettualmente diverso, innovativo, capace di accompagnare il paziente verso una nutrizione sostenibile e consapevole.
Ma come si traduce tutto ciò?
Facciamo un classico esempio: il paziente arriva al centro BMS con un test di “allergia al nichel” positivo, insieme ad un lungo elenco di alimenti contenenti nichel che si consiglia vivamente di eliminare dalla propria dieta.
Inutile sottolineare come il tutto è sovente accompagnato da profondo smarrimento e frustrazione che inevitabilmente si riflettono su scelte nutrizionali inopportune quanto inefficaci nel lungo periodo.
Ovviamente non c’è nulla di errato nell’eliminare gli alimenti contenenti nichel in chi risulta positivo ad un patch test:
- Ma quanto è sostenibile tale approccio nel lungo periodo?
- Cosa si nasconde dietro ad una forte positività al nichel?
- Chi è positivo, è condannato ad eliminare a vita tali alimenti?
- Una dieta priva di nichel può ritenersi una dieta equilibrata?
- Per quanto tempo la persona riuscirà ad eliminare con regolarità tutti questi alimenti dalla propria alimentazione?
Tali quesiti non vogliono essere capziosi, bensì fungere da stimolo ad una riflessione strettamente pragmatica da parte del nutrizionista che deve gestire concretamente, nella quotidianità, i propri pazienti.
Fermo restando che, in questo ambito, una dieta di esclusione non può fare nessun danno nel breve periodo, resta da verificare quanto tale approccio sia sostenibile ed efficace nel lungo periodo.
Fornire in maniera asettica un elenco di alimenti da eliminare, vuol dire in sostanza delegare la gestione del problema alla persona che, fatta eccezione per alcuni casi, non ha gli strumenti di conoscenza e competenza per comprendere come si sia sviluppato tale fenomeno e come esso debba essere gestito, all’interno di un contesto clinico più ampio.
Nel BMS se hai un’alterata sensibilità al nichel, non sei solamente un “positivo” al nichel, bensì una persona che va studiata ed analizzata nella sua interezza metabolica, genetica ed emotiva.
Tale concetto, per quanto banale sia, viene sovente dimenticato da chi dovrebbe essere in grado di mantenere una visione globale sull’essere umano, inteso come entità biologica complessa.
Ed è esattamente nell’ottica di una analisi più approfondita della persona che si inserisce l’approccio genetico per studiare i fenomeni alla base di una scarsa tollerabilità al nichel.
La Nutrigenetica, così come lo studio dello Stress Ossidativo, ha permesso di comprendere i meccanismi sottili che predispongono prima e permettono poi, lo sviluppo di un’alterata sensibilità al nichel.
Iniziate ad intuire che se parliamo di meccanismi genetici predisponenti e di Stress Ossidativo in grado di modulare la sensibilità al nichel, stiamo andando verso un’analisi del fenomeno molto più complessa rispetto ad un patch test, certamente valido ai fini diagnostici, ma non in grado di analizzare i meccanismi che sottendono a tale positività
. Chi ha ripetuto più volte tale indagine, con tutta probabilità, avrà avuto nel tempo risposte differenti da un ++++ a, magari un ++: tale valutazione, certamente non quantitativa, illustra come la risposta dermatologica sia assolutamente variabile, verso tale allergene.
Ma da cosa dipende tale variabilità?
Si tratta di una valutazione indiretta di quanto nichel sia stato assunto negli ultimi mesi, oppure il livello di positività dipende da fenomeni diversi?
Nel BMS, l’analisi nutrigenomica di specifici geni, coinvolti nei meccanismi diretti e indiretti di risposta al nichel, permette di individuare le mutazioni che alterano i processi di detossificazione cellulare o che rallentano l’attività enzimatica di molecole in grado di eliminare particolari radicali liberi o mutazioni a carico di geni che favoriscono la produzione di molecole infiammatorie.
Ed è esattamente sulla base di tali valutazioni che il percorso Nutrizionale e Nutraceutico BMS viene reso estremamente personalizzato.
Un’eliminazione drammatica degli alimenti contenenti nichel, comporta inevitabilmente una dieta gravemente carente di antiossidanti, folati, quercetina, luteina e betacarotene: molecole fondamentali per una corretta modulazione dello stress ossidativo ed una riduzione dei fenomeni infiammatori sistemici.
Se la genetica, da una parte, aiuta a comprendere quali fenomeni si nascondono dietro ad una positività, dall’altra parte un’attenta valutazione clinica dell’individuo permette di cucire un vestito nutrizionale e nutraceutico estremamente curato e personalizzato.
La visione BMS è altamente dinamica, perché dinamici sono i fenomeni che si muovono attorno a tali meccanismi molecolari: ad una precisa valutazione genetica ad una meticolosa modulazione dello stress ossidativo, si deve affiancare un adeguato intervento sulla flora batterica gastrointestinale e un preciso ripristino del ciclo sonno-veglia.
Ti rechi dal Nutrizionista BMS per l’alterata sensibilità al nichel e lui pretende di migliorare il tuo ritmo sonno-veglia?! Si, non preoccuparti non hai sbagliato specialista!
Un adeguato ritmo sonno veglia è indispensabile per migliorare la risposta immunitaria, favorire i processi detossificanti dell’organismo, migliorare i processi digestivi e di assorbimento dei nutrienti.
Un serio protocollo di intervento deve mostrare particolare attenzione verso il ripristino di una adeguata qualità del sonno, perché così facendo si innesca automaticamente un miglioramento della flora batterica gastro-intestinale.
Si, hai letto bene: un buon sonno, migliora la flora batterica intestinale ed ovviamente un’alimentazione adeguata a cena, favorisce un buon sonno.
Come vedi, siamo entrati in un circolo vizioso, che se opportunamente guidato è capace di migliorare i processi di infiammazione sistemici, i quali, a loro volta consentono, una maggiore tollerabilità verso il nichel e non solo.
Nel BMS risulta la norma porre estrema attenzione a queste dinamiche: perché solo intervenendo in tali cicli metabolici, possiamo ambire ad un percorso nutrizionale che preveda il graduale reintegro di alimenti contenenti nichel.
Per concludere, nel BMS il Nutrizionista analizza con cura precise varianti genetiche, interviene adeguatamente sulla modulazione dello stress ossidativo, agisce per migliorare la qualità del sonno, si occupa di ripristinare una buona flora batterica gastrointestinale e ti accompagna in un percorso di consapevolezza che non ti farà sentire più vittima di una lista di alimenti da escludere.
La consapevolezza in BMS rende liberi!